Come sapete nel nostro blog cerchiamo di dare visibilità a luoghi meno battuti
dal turismo di massa, ma non per questo meno attraenti. Spesso, per farlo,
diamo la parola a colleghi blogger che vivono in quelle zone e sanno dare
consigli pratici e non scontati per visitarle al meglio.
Oggi a farci da guida sarà Silvia del blog
The Food Traveler che ci mostrerà cosa vedere nel Roero e nelle Langhe, patrimonio
UNESCO dal 2014.
Perchè visitare il Roero e le Langhe
Nella città in cui sono nata e in cui lavoro, viene prodotta la salsiccia di Bra, la cui fama ha oltrepassato i confini di tutta la regione. Si tratta dell’unica salsiccia prodotta all’80% con carne bovina e al 20% con pancetta di maiale, mentre comunemente la salsiccia viene realizzata con carne di maiale. La sua storia è antica, e a quanto pare risale al 1847, quando un Regio Decreto autorizzò i macellai di Bra a realizzare la salsiccia con carne bovina in modo che potesse essere consumata anche dai membri della fiorente comunità ebraica della vicina città di Cherasco. La ricetta è cambiata nel corso degli anni, ma la bontà è una costante, così come gli ingredienti segreti che i macellai braidesi custodiscono gelosamente.
Ma tra Langa e Roero non si consuma solo carne: siamo amanti della pasta
all’uovo, come per esempio i tajarin: tagliatelle sottilissime servite con una grattata di tartufo bianco
della zona di Alba.
Se ci spostiamo invece in Alta Langa, troveremo ottimi formaggi a latte crudo. Si tratta essenzialmente di formaggio di latte di pecora che da queste parti vengono chiamati genericamente tume e consumati sia freschi che stagionati.

Cosa vedere in un weekend nel Roero e nelle Langhe
Dovendo fare una scelta, ci sono tre paesi che mi stanno particolarmente a
cuore.
Innanzitutto Barolo, un comune di un migliaio di abitanti noto
per l’omonimo vino e per il
WiMu, il museo del vino. Si tratta di uno dei più importanti al mondo nel
settore vinicolo e, tra l’altro, è allestito in un bellissimo palazzo
che fu di proprietà dei Marchesi di Barolo.
Poco distante si trova Monforte, altro centro famoso per la produzione dei vini. La piccola piazza del mercato è il punto di ritrovo della gente del posto, che si incontra per un caffè o un aperitivo tra i tavoli e i banchi dei tanti bar e delle enoteche. Oltre che per l’Auditorium Horszowski (un anfiteatro naturale) e per due delle panchine giganti del Big Bench Community Project, questo comune in collina è noto per i vigneti dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.
Un breve viaggio di venti minuti porta a Verduno, il paese che preferisco in tutta la zona. Sarà per la presenza del castello che un tempo apparteneva ai Savoia e ora adibito ad albergo, sarà per le stradine silenziose e sempre fresche anche in estate, o forse per il fatto che qui si produce uno dei miei vini preferiti, il Pelaverga, un rosso dal sapore secco e vellutato che si ottiene da una cultivar molto antica a rischio di estinzione.
Ci sarebbe ancora molto altro da vedere, come per esempio la coloratissima cappella di Sol LeWitt, oppure Neive, considerato uno dei borghi più belli d’Italia.
Sport e natura nel Roero e nelle Langhe
Trattandosi di piccoli comuni di collina, è possibile spostarsi tra un paesino e l’altro a piedi, seguendo i sentieri che passano attraverso le vigne, seguendo cinque percorsi circolari che permettono di passeggiare tra i borghi e le viti.
Esiste un’associazione che si chiama
Trekking in Langa che ogni domenica propone percorsi adatti a tutti, ma è comunque
possibile organizzarsi per conto proprio procurandosi una cartina dei
sentieri.
Dove mangiare nel Roero e nelle Langhe
Soprattutto durante la bella stagione consiglio una tappa a Ca’ del Re, un’osteria a gestione famigliare dove vengono serviti piatti della tradizione piemontese: acciughe al verde, lingua in salsa rossa, salsiccia, tajarin e l’imperdibile Panino del Re con pane nero, guancia di maiale, senape e cipolle caramellate.
Altro posto da non perdere sia per la vista che per il cibo è Locanda Fontanazza, lungo la strada che da La Morra porta a Barolo. Paesaggi spettacolari e menu che cambia a seconda della stagione. Non manca la classica carne cruda battuta al coltello, ma nemmeno le proposte più innovative come il baccalà con funghi shiitake e maionese di soia.
Entrambi i locali hanno in comune un’atmosfera molto rilassata e accogliente e prezzi assolutamente abbordabili (30-35 euro a testa vini inclusi).
Dove soggiornare per visitare il Roero e le Langhe
Sicuramente sceglierei Bra per la sua posizione: da qui si possono comodamente raggiungere tutti i comuni di Langa e Roero e, avendo più tempo a disposizione, fare una gita a Torino, a meno di un’ora di treno.
Bra è ben servita dai mezzi di trasporto ed è facilmente raggiungibile
dall’aeroporto di Torino. Inoltre, essendo una città di 30.000 abitanti,
offre più o meno tutto ciò di cui un visitatore può aver bisogno: hotel,
osterie, bar, negozi, taxi.
Ci sono alcuni alberghi e diversi affittacamere prenotabili tramite Booking, ma preferisco consigliare quelli in cui persone che conosco hanno soggiornato:
L’Ombra della Collina: B&B in pieno centro, in un palazzo storico ristrutturato; ottima
colazione.
Albergo Cantine Ascheri: vicino alla stazione ferroviaria, offre una sistemazione di ottimo livello in una struttura a gestione famigliare.
Albergo Ristorante Badellino: una decina di stanze che si affacciano sulla piazza del mercato, nel centro storico. Sistemazione senza troppe pretese ma di buona qualità.
Hotel Cavalieri: una struttura più moderna e lussuosa, ma leggermente decentrata rispetto al cuore della città (comunque raggiungibile a piedi).
Un luogo particolare da non perdere nel Roero
Il sentiero delle masche, senza dubbio!
In pochi sanno che anche nel comune roerino di Pocapaglia esistono le
streghe. Qui le chiamiamo masche: personaggi femminili con
poteri soprannaturali, un po’ fattucchiere e un po’ spiriti
maligni.
Chi ama il brivido può avventurarsi lungo un percorso di una decina di
chilometri che attraversa i boschi e i sentieri della
Masca Micillina.
Secondo la leggenda, una donna di nome Michelina
– in dialetto Micillina – venne data in sposa a un uomo burbero
che viveva a Pocapaglia. Per sottrarsi alle violenze del marito,
Michelina si nascondeva nei boschi, dove nessuno la avvicinava per
via dei suoi modi schivi. Ben presto le venne affibbiato il nome
di masca, di solito utilizzato per descrivere una donna
malvagia. Un giorno la poveretta tornò a casa e trovò il cadavere del
marito accanto a un albero di gelso, e le voci sul suo conto furono
sufficienti per convincere la gente del posto che Micillina fosse
una strega. Venne accusata di stregoneria, torturata
e bruciata sul rogo. Ancora oggi, a trecento anni di distanza, gli
anziani sostengono di vedere la masca tra i boschi e le
rocche di Pocapaglia.
Già il primo motivo che è la zona del Barolo mi ha già fatto pensare di farci un salto e poi complimenti per la descrizione. E' sempre bello trovare nuovi spunti di viaggio.
RispondiEliminaAnch'io non vedo l'ora di visitare questa zona del Piemonte che non conosco😅❤️
EliminaMi fa sempre un po' effetto parlare di "casa mia", anzi forse è meglio dire che trovo che sia molto difficile. Capita solo a me? Forse perché quando viviamo in un posto, in un certo senso ci abituiamo alla sua bellezza e poi non ci facciamo più caso. E forse a quel punto diventa difficile riuscire a descrivere questa bellezza. In ogni modo, spero di esserci riuscita!
RispondiEliminaGrazie ancora per avermi dato questa possibilità, e comunque ti aspetto dalle mie parti.
Un bacione ��
Grazie a te x essere stata così precisa e dettagliata. Farò tesoro dei tuoi suggerimenti😉
EliminaAnche io trovo difficile parlare delle zone vicine a casa! Conosco Silvia ma poco le zone di cui parla, ma essendo alla ricerca di zone visitabili in un weekend in moto, questa zona sarà sicuramente una mia prossimissima meta x questa primavera!
RispondiEliminaInfatti penso che sia bellissima questa zona in primavera! Buon giro allora!!
EliminaRagazze vi aspetto tutte qui per un bicchiere di vino, salsiccia cruda e tante chiacchiere!
EliminaBellissima la tua rubrica! È stato piacevole scoprire le Langhe con questo articolo!
RispondiEliminaGrazie... Ne sono felice!! Ne arriveranno tanti altri!!
EliminaIo adoro quel pezzo di Piemonte: sia per il paesaggio che per la gastronomia. Il momento perfetto per visitarlo, per me, è proprio l'autunno.
RispondiEliminaAnche x me quella é la stagione migliore x scoprire questo angolo di Piemonte! Grazie
EliminaSono stata nei luoghi menzionati da Silvia qualche mese fa.. Che dire, è stato un week end indimenticabile dal punto di vista culinario, e i paesaggi ci hanno riempito gli occhi e il cuore
RispondiEliminaDev'essere bellissimo trascorrere un weekend in queste zone! Può essere un'idea x i Ponti primaverili o x un anniversario😍😍😍
EliminaDavvero interesantissimo questo post. Sono stata a Barolo qualche anno fa, ma se avessi letto prima questo post, avrei girato molto di più scoprendo cose davvero splendide. "Girare" in compagnia dei locali è sempre una scoperta unica e preziosa. Continuerò a seguire con avidità e interesse questa nuova rubrica. Grazie.
RispondiEliminaInfatti secondo me il valore aggiunto di questa rubrica é proprio il fatto che a parlare di una certa zona sia una persona che ci vive e la conosce come le sue tasche. Grazie mille😉❤️
EliminaLe abbiamo visitata qualche anno fa in autunno , davvero belle con le colline, i borghi e non da meno gli splendidi sapori dei prodotti locali. Un bellissimo week end
RispondiEliminaNe sono certa😍😍😍
EliminaBellissimo articolo!
RispondiEliminaSono stata nelle Langhe qualche mese fa e me ne sono innamorata. Come prima volta ho preferito concentrarmi sui comuni del Barolo ma tornerò presto in zona per dedicarmi al Roero e sono sicura che sarà un’esperienza bellissima!
Sono luoghi bellissimi e meritano veramente di trascorrervi un bel weekend. Grazie!!
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