In occasione della Giornata Internazionale dei Musei e della Notte dei Musei abbiamo avuto modo di visitare sabato 18 maggio due interessanti musei a Castelfidardo, un bellissimo borgo marchigiano in provincia di Ancona. Dopo aver visitato il Museo Internazionale della Fisarmonica, di cui vi abbiamo già parlato in un post a lui dedicato, abbiamo proseguito il nostro itinerario all'interno del Museo del Risorgimento, un museo piccolino, ma ben curato. Abbiamo scoperto che proprio qui a Castelfidardo si svolse nel 1860 uno degli avvenimenti storici più importanti avvenuti nel centro Italia.


MONUMENTO-NAZIONALE-DELLE-MARCHE



LA BATTAGLIA DI CASTELFIDARDO



Di certo ricorderete, almeno da alcuni ricordi della storia studiata a scuola, che dopo la II Guerra d'Indipendenza, il nord Italia si trovava quasi del tutto unito sotto la bandiera del regno sardo-piemontese. D'altra parte, anche il sud Italia, in seguito alla spedizione dei Mille, era stato conquistato da Garibaldi. Il problema era a questo punto il fatto che le regioni meridionali si trovassero separate da quelle settentrionali dalla presenza dello Stato Pontificio.

Vittorio Emanuele II, perciò, mosse il suo esercito verso il centro Italia per tentare di conquistare Marche e Umbria e annetterle al Regno di Sardegna. Per una serie di circostanze, che potrete approfondire visitando il Museo del Risorgimento, l'esercito piemontese e quello pontificio si scontrarono in un'area vasta circa 300 ettari compresa tra otto comuni, tra cui Castelfidardo. Le truppe pontificie, guidate dal generale francese De Lamoricière e dal generale De Pimodan furono sbaragliate dall'esercito sabaudo guidato dal generale Enrico Cialdini il 18 settembre 1860. Pochi giorni dopo, il 29 settembre 1860, i pontifici firmarono la resa e il 3 ottobre 1860 Vittorio Emanuele II sbarcò ad Ancona accolto da una città in festa.

La Battaglia di Castelfidardo, perciò, riveste un'importanza notevole nella storia del centro Italia perché, in seguito alla sconfitta delle truppe pontificie, Marche e Umbria furono annesse al Regno sardo-piemontese e quindi successivamente al Regno d'Italia proclamato il 17 marzo 1861.


IL MUSEO DEL RISORGIMENTO A CASTELFIDARDO



Il Museo del Risorgimento, inaugurato nel 1994, vuole celebrare il momento storico in cui Marche e Umbria passarono dallo Stato Pontificio al Regno di Sardegna. All'interno del museo, che occupa due piani del settecentesco palazzo Ciriaco Mondini, vengono conservati documenti originali, cimeli e armi donati da collezionisti privati o da musei.

I pannelli didattici e le varie cartine aiutano anche le scolaresche a capire quale fosse la situazione nel centro Italia prima della Battaglia di Castelfidardo e come si evolse la situazione nell'autunno del 1860.  


MUSEO-RISORGIMENTO-CASTELFIDARDO-PLASTICO-BATTAGLIA


Accanto alla collezione di armi bianche e da fuoco, sono esposti uniformi di entrambi gli schieramenti, stampe, manifesti, fotografie d'epoca e francobolli tematici.


MUSEO-RISORGIMENTO-CASTELFIDARDO-DIVISA-PIEMONTESE

MUSEO-RISORGIMENTO-CASTELFIDARDO-DIVISA-PONTIFICIA


Particolare importanza riveste la famosa 'medaglia di Castelfidardo' fatta coniare dallo Stato Pontificio per onorare i soldati che si erano battuti in nome della Chiesa contro l'esercito piemontese nel 1860. Osservandola noterete la croce capovolta a ricordo del martirio di San Pietro e un serpente che si morde la coda, simbolo del peccato mortale di chi osa attaccare la Chiesa. La medaglia, per le sue dimensioni fuori dalla norma medaglista venne anche definita 'la Ciambella' o 'il Ciambellone'.


MEDAGLIA-DI-CASTELFIDARDO


Un settore del museo raccoglie strumenti e attrezzi della civiltà contadina marchigiana.

L'ingresso al museo è gratuito ed è sempre consigliata la prenotazione.

CONTATTI:
Tel. 071 7206592
info@museodelrisorgimentocastelfidardo.it


IL MONUMENTO NAZIONALE DELLE MARCHE



Nel 1910, in occasione dei cinquant'anni dalla Battaglia di Castelfidardo, si decise che proprio a Castelfidardo, sulla collina del Monte Cucco, sarebbe stato eretto un monumento a ricordo della celebre battaglia. Il progetto venne affidato allo scultore Vito Pardo e inaugurato il 18 settembre 1912. Ora, se amate la storia e avrete modo di visitare il Museo del Risorgimento, vi consigliamo assolutamente di visitare questo monumento così maestoso e commovente.

Si accede alla collina attraverso una delle due imponenti cancellate chiamate 'degli Allori'. Tutta la collina è ricoperta di un fitto bosco di conifere (circa 22000) attraversato da sentieri e scalinate. 


MONUMENTO-NAZIONALE-DELLE-MARCHE-CANCELLATA-DEGLI-ALLORI


Il Monumento Nazionale delle Marche si trova proprio sulla sommità della collina e colpisce per le sue dimensioni: alto 12 metri è stato realizzato utilizzando 150 quintali di bronzo e 6000 quintali di travertino d'Ascoli. Alla base una cripta in stile assiro raccoglie le reliquie della Battaglia.

Il Monumento rappresenta oltre 30 figure di soldati piemontesi, guidati dal Generale Cialdini a cavallo che punta il dito verso il luogo in cui si combattè la battaglia. I soldati sono raffigurati in vari atteggiamenti e sentimenti per tratteggiare le varie emozioni che sicuramente mostrarono durante la celebre battaglia. 


MONUMENTO-NAZIONALE-DELLE-MARCHE-CASTELFIDARDO


Come noterete, i soldati nella parte posteriore sono solo abbozzati nella pietra, ma man mano che si procede verso il generale Cialdini, i personaggi in bronzo sono rappresentati in maniera sempre più particolareggiata. In questo modo lo scultore ha voluto raggiungere due obiettivi: in primo luogo, dare l'impressione all'osservatore che l'esercito piemontese fosse innumerevole e, in secondo luogo, celebrare il percorso storico dell'unità d'Italia, da massa informe di genti ad un popolo unito e nobile sotto un'unica bandiera. Se avrete modo di vedere dal vivo questo monumento sarete d'accordo con noi sul fatto che l'artista abbia raggiunto pienamente entrambi gli obiettivi.


IL SACRARIO-OSSARIO DI CASTELFIDARDO



PLASTICO-SACRARIO-CASTELFIDARDO


Durante la nostra visita a Castelfidardo non abbiamo avuto modo di vedere il Sacrario, ma, grazie ad un plastico all'interno del Museo del Risorgimento, abbiamo potuto percepirne il valore. Speriamo presto di poterlo ammirare di persona.

Il Sacrario raccoglie le spoglie dei soldati di entrambe le formazioni. La struttura è formata da una piattaforma quadrata su cui si poggiano 12 piramidi a base quadrangolare tronche. All'esterno le colonne riportano i nomi dei soldati dell'esercito piemontese caduti in battaglia, mentre le parti interne sono state lasciate bianche in onore dei caduti pontifici. 

Sotto la colonna centrale si trova il vero e proprio ossario contenente i resti dei caduti durante la Battaglia di Castelfidardo.

Dato che amiamo la storia è stato un enorme piacere visitare Castelfidardo e i suoi musei. 

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno permesso di partecipare al Grand Tour dei Musei Marche e speriamo che anche voi possiate presto visitare questi luoghi e i tanti altri musei che punteggiano la nostra regione.

Da non perdere a Castelfidardo:


Il Museo Internazionale della Fisarmonica

Per ulteriori informazioni:










8 commenti:

  1. Questi musei mi affascinano sempre molto perché sono parti importantissime della nostra storia. Sto scoprendo che in Italia ce ne sono moltissimi che andrebbero visitati e che ancora mi mancano!

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    1. In effetti si fanno delle scoperte inaspettate. Io non sapevo x esempio quanto fosse stata importante questa battaglia x le Marche. Mii piace molto scoprire cose nuove!

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  2. Museo veramente ricco di storia. Molti avvenimenti non li conoscevo...grazie per questo post

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  3. Sono certa che a mio figlio piacerebbe questo museo, glielo propongo. Grazie per le idee egli spunti, sei sempre il top!

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  4. Sono stata a Castelfidardo tanti anni fa durante un evento letterario e ho visto il monumento, mi è piaciuto molto. Peccato non aver visto il museo, sembra davvero molto interessante. Anche il paesino è molto bello, tanti scorci pittoreschi e suggestivi, la gente poi molto ospitale. Spero di trovarci prima o poi perché ho conosciuto molte persone speciali tra cui un'amica che mi è rimasta nel cuore.

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    1. Dai, torna da queste parti! Ci sono tanti borghi meravigliosi!! 😉💚

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