Il Lazzaretto di Ancona, meglio conosciuto come Mole Vanvitelliana, è uno dei monumenti simbolo del capoluogo marchigiano. Edificio che richiama subito l'attenzione per la sua struttura pentagonale a ridosso del porto, ha molto da raccontarci sul passato e il presente di Ancona. Insieme al Museo Tattile Omero, che è ospitato al suo interno, costituisce una delle meraviglie assolutamente da visitare ad Ancona. Scopriamola insieme.


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LA MOLE VANVITELLIANA: DOVE SI TROVA E COM'È STRUTTURATA



La Mole Vanvitelliana, costruita su di un'isola artificiale pentagonale nei pressi del porto di Ancona, è collegata con la terraferma da tre ponti. L'edificio ha un'estensione di circa ventimila metri quadri e, al tempo in cui svolgeva la funzione di lazzaretto, poteva ospitare fino a duemila persone.


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La Mole venne costruita per svolgere quattro funzioni: lazzaretto, fortificazione militare, barriera frangiflutti e deposito merci. Osservando con attenzione l'edificio si può notare quanto il progettista, Luigi Vanvitelli, abbia voluto rispettare tutte queste funzioni ideando un edificio solido, pratico, ma anche estremamente bello da vedere.

La Mole è formata da più strutture pentagonali concentriche verso l'interno. Le strutture più esterne venivano utilizzate come depositi di merci, mentre le strutture aperte verso l'interno servivano principalmente per ospitare le persone in quarantena.

Nella parte più interna del pentagono si trova un ampio cortile con al centro il Tempietto di San Rocco, protettore dei malati e dei lebbrosi. Il Tempietto, dove venivano svolte le funzioni religiose, è aperto su tutti i lati e questo permetteva agli internati di poter assistere alla messa dalle finestre delle proprie stanze senza dover scendere in cortile.


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Un tempo il Lazzaretto era raggiungibile solo dalle imbarcazioni e l'acqua potabile veniva provveduta attraverso un sistema di cisterne sotterranee. Proprio sotto al Tempietto si trovavano tre pozzi da dove veniva attinta l'acqua.




BREVE STORIA DELLA MOLE VANVITELLIANA



All'inizio del XVIII secolo il porto e la città di Ancona cominciarono a vivere un periodo di grande sviluppo economico in seguito alla concessione del porto franco da parte di papa Clemente XII. Visto il grande afflusso di denaro, il pontefice decise di utilizzare le risorse per migliorare la città e il porto e affidò l'incarico all'architetto Luigi Vanvitelli, il più celebre dell'epoca.

I lavori iniziarono nel 1733 e terminarono dieci anni dopo. Inizialmente la struttura svolse principalmente la funzione di lazzaretto per tutte quelle persone e quelle merci che provenivano, attraverso il porto, da zone considerate poco sicure. Dal porto venivano traghettate all'interno della Mole dove dovevano rimanere per quaranta giorni senza avere alcun contatto con l'esterno.

Col tempo la Mole Vanvitelliana ricoprì altre funzioni: caserma militare (ebbe un ruolo notevole durante la presa di Ancona nel 1860), ospedale militare, raffineria di zucchero e deposito di tabacchi. Per fortuna negli anni '90 il Comune di Ancona acquistò la struttura e iniziò a ristrutturarla a fini culturali. Oggi la Mole ospita al suo interno mostre,  concerti, congressi, ma, soprattutto, il Museo Tattile Omero.

Per ulteriori informazioni sugli orari di apertura della Mole e sui progetti ospitati al suo interno vi rimandiamo al sito ufficiale della Mole Vanvitelliana. L'ingresso è gratuito.


IL MUSEO TATTILE OMERO



Il Museo Tattile Omero è unico in Italia e adesso vi spieghiamo perchè. Il museo nasce dalla volontà di Aldo Grassini e Daniela Bottegoni, una coppia di non vedenti di Ancona amanti dei viaggi e dell'arte. La loro idea era quella di permettere anche ai non vedenti di fruire dell'offerta artistica mondiale.

Il Museo Tattile Omero venne inaugurato nel 1993, ma solo nel 2012 viene trasferito all'interno della Mole Vanvitelliana. Nel 1999 diventa Museo Statale e, ancora oggi, è l'unico Museo Tattile Statale al mondo.


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Al suo interno è possibile vedere, ma sopratutto toccare, riproduzioni di opere d'arte e modellini di strutture architettoniche dalla Grecia ai giorni nostri. Didascalie e pannelli in braille permettono ai non vedenti di apprezzare appieno le opere d'arte che li circondano, ma anche i vedenti possono godere di questa esperienza osservando da vicino i particolari dei modelli esposti.


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L'ultima parte del museo è dedicata a opere originali di artisti contemporanei e, attualmente, alla mostra 'Toccar con mano i Longobardi' che si focalizza su sette eccellenze architettoniche del sito Unesco dei Longobardi.


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Per conoscere gli orari e le modalità di visita vi rimandiamo al sito ufficiale del Museo Omero di Ancona. L'ingresso è gratuito.



Nelle vicinanze di Ancona:


Sirolo: la perla dell'Adriatico

Il Parco Zoo Falconara

Belvedere Passo del Lupo, il sentiero più bello del Monte Conero

Il Museo del Risorgimento a Castelfidardo

Il Museo Internazionale della Fisarmonica a Castelfidardo


4 commenti:

  1. Ammetto di non essere oggettiva sul Museo Omero (avendo mia cugina che ci lavoro da quasi vent'anni) ma credo che sia un museo davvero da non perdersi sia per la bellissima location sia per provare l'esperienza di fare una guida bendati e scoprire le opere con gli altri sensi

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  2. Non conosco molto Ancona, ma le città di mare mi hanno sempre affascinato molto. Purtroppo finora nelle Marche ho sempre fatto visita ai centri più piccolini lungo la costa o nella zona collinare, a scapito del capoluogo. Rimedierò!

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    1. Ancona è una bella città con molte cose carine da vedere...e poi qui puoi ammirare sia l'alba che il tramonto sul mare! 🥰

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