Percorrendo la Salaria verso Roma all'altezza di Acquasanta Terme e alzando lo sguardo verso destra forse avrete notato una cresta di arenaria dal profilo netto e deciso. Questa zona è nota come "l'Appennino dimenticato" e, per la gioia degli escursionisti, è attraversata da diversi sentieri che conducono a luoghi veramente suggestivi.
Nel post di oggi vi proponiamo un itinerario che dal paese di Tallacano conduce prima al Sasso Spaccato e poi alla Grotta del Petrienno.
Il borgo di Tallacano
Tallacano è una frazione di Acquasanta Terme. Ospitava circa un centinaio di persone fino a qualche decennio fa, poi è stato progressivamente abbandonato. Incastonato tra i castagneti, gode di un panorama mozzafiato sulle colline circostanti.
Raggiungerlo è semplice, come potete vedere dalla mappa qui di seguito. Gli ultimi km si sviluppano su strada stretta, ma sempre asfaltata. Nel piccolo parcheggio prima del borgo troverete posto per la macchina. Da lì potete proseguire a piedi oltrepassando la sbarra.
Da Tallacano verso il Sasso Spaccato
Da Tallacano prendete la strada forestale che oltrepassa il paese a sinistra. Dopo qualche centinaia di metri su strada pianeggiante troverete sulla vostra sinistra le indicazioni per il Sasso Spaccato: imboccate il sentiero in salita che vi porterà in circa una ventina di minuti/mezz'ora a questo bellissimo canyon naturale immerso tra i boschi di castagni.
Durante il percorso incontrerete la Chiesa di San Pietro, una piccola costruzione del '500 recentemente ristrutturata.
Tenete la destra e in pochi minuti arriverete al Sasso Spaccato, chiamato dai locali anche "Tassinara". Si tratta di una lunga e profonda fenditura della montagna che appare come un netto e preciso taglio della roccia. Alla base della roccia si trovano incisi dei nomi e delle piccole croci a testimonianza del fatto che questo fosse un luogo di sepoltura. Gli abitanti riferiscono che l'ultimo ad esservi stato seppellito sia stato un prete.
Sasso Spaccato |
Dal Sasso Spaccato alla Grotta del Petrienno
Se desiderate proseguire la vostra escursione verso la Grotta del Petrienno dovete tornare alla strada forestale percorrendo il sentiero dell'andata. Da lì inoltratevi sempre su strada larga e in parte pianeggiante verso l'interno della vallata.
Arrivati a Poggio Rocchetta si prosegue su sentiero più stretto, ma anche molto più suggestivo. Percorrendolo vedrete anche alcune costruzioni realizzate scavando nella roccia: probabilmente dei ripari per i pastori.
Proseguendo arriverete ad una prima cascata (purtroppo in questo momento dell'anno c'è pochissima acqua) e poi alla seconda che nasconde la Grotta del Petrienno. Non essendoci acqua la grotta è raggiungibile senza bagnarsi, altrimenti, in altri periodi dell'anno, si può seguire un sentierino che si stacca a sinistra prima di arrivare alla grotta.
La Grotta del Petrienno è un'immensa grotta (larga 60 metri e profonda 15 metri) che ospita al suo interno delle casupole utilizzate un tempo dai pastori quando portavano le greggi al pascolo nella bella stagione in queste zone. Durante la Seconda Guerra Mondiale sembra sia stata utilizzata anche dai soldati americani ricercati dai tedeschi.
Grotta del Petrienno |
Per il ritorno a Tallacano potete semplicemente utilizzare lo stesso percorso dell'andata.
Indicazioni percorso:
Tallacano - Sasso Spaccato - Grotta del Petrienno
Dislivello: 460 m circa
Lunghezza: circa 11 km
Per altre idee per itinerari in zona potete consultare il sito Mulattiere Acquasanta
Vi suggeriamo, inoltre, se avete più tempo a disposizione di visitare Ascoli Piceno e il suggestivo borgo di Castel Trosino.
Davvero fantastico il borgo di Tallacano che qui descrivi benissimo, e il Sasso Spaccato", che meraviglia! Un Canyon davvero strettissimo che somiglia molto ai sentieri etrschi scavati nel tufo della Maremma!
RispondiEliminaSono luoghi veramente suggestivi!!
EliminaUn trekking avventuroso e non banale che vi ha condotto alla scoperta di un meraviglioso spaccato delle Marche! Alcune fotografie mi ricordano certi scorci visti quest'anno nella Tuscia.
RispondiEliminaForte! Noi andremo nella Tuscia a fine dicembre, ma ci concentreremo sui borghi della zona!
EliminaAdoro leggere i tuoi articoli anche per le molte foto che aggiungi, perchè è in questo modo che posso ammirare tutti i panorami degli itinerari di cui parli!
RispondiEliminaGrazie di cuore! Sono contenta che ti piacciano!
EliminaSpettacolo!
RispondiEliminaUn trekking assolutamente da fare. Un peccato vedere questi luoghi abbandonati; per quanto ci siano le più valide motivazioni!
Mi chiedo se un giorno torneremo mai a cercare pace in questi contesti.
Sarebbe bello vederli ripopolati!
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