In un nostro precedente post vi abbiamo raccontato la storia della Miniera di zolfo di Cabernardi, divenuta nella prima metà del secolo scorso la miniera più grande d'Europa.
Oggi continuiamo il nostro viaggio all'interno del Parco dello zolfo delle Marche visitando i villaggi operai di Cabernardi e Cantarino. Dopo aver visitato la miniera, infatti, vi consigliamo di fare una passeggiata in paese per scoprire quali fossero le condizioni di vita dei minatori. Alcuni pannelli apposti nei luoghi principali vi permetteranno di approfondire la funzione di ogni edificio facendo un salto negli anni '20-'30 del secolo scorso.
Il villaggio operaio di Cabernardi
La nostra visita inizia dal parcheggio antistante il Museo della Miniera di Cabernardi, che occupa gli spazi di quella che un tempo era la scuola del paese.
Camminando lungo la via principale di Cabernardi potrete scoprire la funzione dei vari edifici fatti costruire dalla Montecatini per i minatori e le loro famiglie. Tenete conto che, nel periodo di maggiore attività , la miniera diede lavoro a circa 3000 persone tra operai e impiegati. Se a questa cifra sommiamo i familiari capiamo facilmente che Cabernardi e i paesi vicini dovettero ospitare migliaia di persone in poco tempo e per queste c'era bisogno di case, negozi e uffici.
Facciamo una passeggiata insieme nella Cabernardi di un tempo:
- VIALE DELLA MINIERA
Si tratta della via principale che attraversa Cabernardi. Tra il 1920 e il 1930 la Montecatini fece costruire sul lato destro di questa via le case per gli operai.
Affacciati alla via vi erano anche alcuni negozi e altre attività che adesso vedremo nel dettaglio.
- FORESTERIA E MENSA DEGLI IMPIEGATI
Questo edificio venne fatto costruire dalla Montecatini per ospitare impiegati e tecnici.
Oltre alla mensa e alle camere, l'edificio comprendeva anche un campo da tennis e una pista di pattinaggio, ad uso esclusivo degli impiegati. Netta era la distinzione di classe tra minatori ed impiegati: ognuno aveva i propri spazi di vita sociale.
- COOPERATIVA MINIERE
L'edificio comprendeva diversi reparti: un negozio di alimentari, uno di calzature, una merceria ed una macelleria. C'erano anche un forno per la panificazione, un'osteria ed un mattatoio.
Lo scopo della Cooperativa era di permettere alle famiglie dei minatori di acquistare i beni primari ad un prezzo agevolato. L'importo della spesa veniva detratto dalla busta paga per cui c'era il rischio, se non si stava attenti, che il giorno della paga si rimanesse senza stipendio!
- CASE DEGLI OPERAI
Ogni edificio a due piani era diviso in più appartamenti di diverse metrature. Sul retro, oltre al forno e ai gabinetti pubblici, ogni famiglia poteva gestire il proprio "stalletto" per il ricovero degli attrezzi.
Ad ogni abitazione era assegnato un piccolo appezzamento di terra ad uso agricolo.
L'affitto era a canone agevolato: nel 1944 ammontava a circa 5,5 lire.
- DOPOLAVORO DEI MINATORI
Questo edificio ospitava la sala per il teatro e il cinema ad uso di tutta la comunità .
La vita sociale, regolata in modo vigile dalla Montecatini, comprendeva anche feste in maschera, feste da ballo, manifestazioni canore e gite sociali. Il dopolavoro organizzava anche le colonie marine e montane per i figli dei minatori.
- LA SCUOLA
La scuola comprendeva anche una palestra e un campo polivalente ad uso dei ragazzi del paese.
Nell'anno scolastico 1928-29 fu registrato il maggior numero di alunni: 49 nella sola prima elementare.
Oggi l'edificio ospita al suo interno il Museo della Miniera di Zolfo di Cabernardi.
Il villaggio dei minatori di Cantarino
A 5 minuti di macchina vi consigliamo di visitare il villaggio dei minatori di Cantarino, fatto costruire dalla Montecatini ad inizio del secolo scorso per ospitare i minatori e le loro famiglie. I pannelli che troverete nel piccolo borgo vi permetteranno di fare un salto con la mente a quel periodo storico e di apprezzare al meglio quello che vedrete.
- La struttura di Cantarino
Le prime sei case ad un solo piano vennero costruite a partire dal 1917. Ogni casa era divisa in quattro appartamenti di venti metri quadrati circa di superficie e i gabinetti erano esterni e in comune con le altre abitazioni. Negli anni successivi vennero costruite altre case un po' più alte e, infine, nel 1929 il "Palazzo" detto "Cattedra": una casa di ringhiera che noterete senz'altro perché si impone per grandezza sulle altre.
Le tre vie che attraversano Cantarino e la piazzetta sono intitolate a dirigenti della Montecatini: Corso Tomatis, Via Rostan, Via Boschetti e Piazza Mezzena).
Ogni famiglia, come a Cabernardi, poteva avere un piccolo appezzamento di terra da coltivare e uno "stalletto" come ricovero degli attrezzi. Anche qui a Cantarino vennero realizzate alcune strutture a beneficio di tutta la comunità : il forno pubblico, la scuola, la chiesa, il lavatoio, il dopolavoro per i minatori.
Forno ad uso della comunità |
- Cantarino e la crisi della miniera
A Cantarino, nel periodo di maggiore attività della miniera, abitarono circa 70 famiglie: più di 300 abitanti.
Foto d'epoca (Museo della Miniera di Cabernardi) |
Con la chiusura del sito estrattivo, però, Cantarino inizia a svuotarsi: i più giovani o in età lavorativa partono per lavorare all'estero o in altre zone d'Italia e qui rimangono solo le persone anziane e alcune donne nubili.
Vi consigliamo, a tal proposito, di vedere il cortometraggio "Pane e zolfo" girato da Gillo Pontecorvo proprio in queste zone:
Vi è piaciuto questa passeggiata alla scoperta dei villaggi dei minatori di Cabernardi e Cantarino?
Conoscete altri villaggi in Italia di questo tipo? Scrivetecelo nei commenti: siamo molto curiosi!
Leggere questo articolo mi ha riportato al mio paese, io vivo in un piccolo paese del biellese, famoso per le industrie tessili, dove la metà dello stesso è fatto da case abitate dai lavoratori delle numerose ditte tessili della zona con tanto di nome della via. Ed ecco via dei tessitori, via dei caratteri, via degli operai etc.
RispondiEliminaMa sai che non lo sapevo? E dire che, come ti ho scritto sul gruppo, conosco abbastanza bene quelle zone. Molto interessante... ci farò caso la prossima volta che vengo su!
EliminaCattura molto la mia attenzione la parte umana che sta dietro alle grandi produzioni o, in questo caso, estrazioni. Io vivo in Toscana ed è molto suggestiva la vita dei lavoratori delle cave di marmo.
RispondiEliminaEcco un altro luogo che mi piacerebbe visitare, soprattutto perchè anch'io sono affascinata dalla parte umana.
EliminaMi affascinano da morire questi quartieri… dalle mie parti c’è il Villaggio Leumman creato apposta per gli operai del cotonificio Leumman (case, scuola, chiesa, ufficio postale) ed è molto caratteristico perché è un borgo tutto in stile liberty!
RispondiEliminaMi piacerebbe moltissimo visitarlo!! E poi io amo lo stile Liberty!!! Speriamo un giorno...
EliminaTutto girava intorno allo zolfo, una intera comunità che viveva basandosi sulla miniera e sull'estrazione di questo minerale. Un mito poi svanito ma che ha lasciato tracce ben visibili ancora oggi.
RispondiEliminaEsatto, tutto girava intorno ai siti di estrazione e poi, quando la miniera è stata chiusa, tutta la comunità ne ha risentito pesantemente!
EliminaVisitare le miniere e i villaggi dei minatori é una chiave interessante per andare alla scoperta di un territorio. Non conoscevo il villaggio di Cantarino, ma é una testimonianza storica molto interessante quella che ci hai dato!
RispondiEliminaA noi è piaciuto davvero molto, anche perché con la fantasia si può tornare ad immaginarsi quei tempi!
EliminaSembra incredibile che si potesse vivere in soli 20 mq! Immagino che ora queste abitazioni siano ancora abitate, ovviamente ingrandite e ristrutturate.
RispondiEliminaSì penso che adesso l'intera casa sia per una famiglia...e non più per quattro!!
EliminaHo frequentato Sassoferrato (scavavo nell'area archeologica dell'antica Sentinum) per quasi 10 anni, dal 2002 in avanti, e non avevo idea che esistesse il sito minerario di Cabernardi. Può darsi che l'abbiano musealizzato in anni più recenti? Comunque interessantissimo. Se dovessi mai tornare da quelle parti sicuramente so cosa vedere di nuovo.
RispondiEliminaPuò essere perchè il Parco, se non sbaglio, è stato istituito nel 2005. Allora ti aspettiamo!!
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