Vi piace bere birra? A noi piace molto, anzi, amiamo scoprire nuove birre artigianali nei nostri itinerari su e giù per l'Italia. Il nostro Paese produce ottime birre premiate e riconosciute a livello internazionale ed è piacevole non solo degustarle, ma anche conoscerne la storia. Oggi, perciò, grazie alla community delle Travel Blogger Italiane andremo alla scoperta dei birrifici più belli da visitare in Italia. Venite con noi?
1 Birrificio Poretti - Carlsberg (Induno Olona, Lombardia)
A Induno Olona, in provincia di Varese ha sede il birrificio Poretti – Carlsberg. Tutto nasce da Angelo Poretti durante un suo viaggio in Austria alla ricerca di mastri birrai. Un anno dopo il viaggio, Poretti è già pronto per aprire il suo primo birrificio in Valganna. Dal 1877 inizia così la storia di uno dei birrifici italiani più conosciuti al mondo. Quando Angelo morì lasciò la fabbrica in mano ai nipoti, che la cedettero ai Bassetti. Nel 2002 fu acquistata da Carlsberg, che la salvò dal fallimento e che tutt’ora ne è proprietaria.
La sede del birrificio è stata progettata da architetti tedeschi ed è in perfetto stile Jugendstil, la versione industriale del liberty floreale. Tutti gli edifici sono di colore grigio e giallo, a richiamo della birra. Splendida anche Villa Magnani, costruita nel 1905, dove si notano i medaglioni con le iniziali dello stesso Angelo Poretti. Per raggiungere la villa dalla fabbrica si passa attraverso un parco, ed è proprio qui che si trova una galleria ferroviaria, ora in disuso. Angelo decise di creare una stazione ferroviaria proprio all’interno dello stabilimento, così da invogliare i passeggeri a fermarsi per una birra. La stazione rimase in servizio fino a metà degli anni ’50.
2 Birrificio Baladin (Piozzo, Piemonte)
Uno dei più noti marchi italiani di birra artigianale è sicuramente Baladin perché ha vinto numerosi premi. Di Baladin mi piacciono molto le birre particolari come la ale scura Leon, nata inizialmente come birra natalizia Noel, e Mielika, una birra stagionale con miele di erica, ma la mia preferita, quella che ordino sempre, è Nora, una birra speziata chiamata “birra egizia” perché realizzata con la fermentazione di grano Khorasan, un cereale riscoperto proprio in Egitto.
A Torino si trovano ben due birrerie legate al marchio: il Petit Baladin, un localino in stile anni settanta con cucina a vista, e l’Open Baladin una grande struttura con una quarantina di birre alla spina per scoprire le migliori birre artigianali italiane. Tuttavia per scoprire la storia e la realizzazione delle birre Baladin bisogna spingersi a Piozzo, nella provincia di Cuneo, dove ha sede il birrificio.
La visita guidata al Birrificio Baladin inizia con la storia del suo fondatore Teo e l’apertura della sua prima birreria per poi continuare con la visita alle sale dove si produce la birra, accompagnata dalle spiegazioni sulla produzione artigianale. Durante la visita scoprirete anche come il Birrificio Baladin sia riuscito controllare quasi tutta la sua filiera produttiva trasformandosi nel 2012 in Birrificio Baladin Società Agricola, grazie alla produzione diretta di parte del luppolo e quasi tutto l’orzo utilizzato per realizzare la base di malto.
Dopo la mia visita avevo pranzato nella birreria “storica” del marchio: Le Baladin di Piozzo, arredata e allestita come un coloratissimo tendone da circo. Oggi però il locale si è trasferito nel Baladin Open Garden Birreria, un grande locale con giardino e camere per fermarvi a dormire.
Se amate la birra, scoprire come un birrificio artigianale italiano sia stato in grado di arrivare fino a New York e oltre vi entusiasmerà sicuramente! Potete trovare altre idee e curiosità su cose buone da bere e mangiare nella sezione enogastronomia del blog Pasta Pizza Scones.
Di Paola (pastapizzascones)
3 Birrificio di Quero (Quero, Veneto)
Se vi trovate in Provincia di Belluno, oltre alle splendide Dolomiti, potrete visitare anche il Birrificio di Quero. Qui è possibile gustare alcune tra le migliori birre artigianali della zona, in un territorio dove la birra è di casa (basti pensare alla più nota Fabbrica di Pedavena, situata a circa 10 chilometri da Quero).
Il Birrificio di Quero nasce nel 2010 dall’idea di due amici che, come spesso accade in questi casi, decidono di trasformare una passione in un progetto imprenditoriale. L’idea si rivelerà vincente, dato che il loro è diventato uno dei locali più apprezzati della provincia.
Il Birrificio di Quero è un locale ampio e molto curato. La nuova sede è stata infatti inaugurata nel 2018 e ricorda molto, per stile e produzione, i micro-birrifici canadesi. Il legno è dunque l’elemento preponderante all’interno del locale.
Certo qui si viene più che altro per la birra, non per l’arredamento. Alla spina ce ne sono venti, la maggior parte delle quali prodotte in loco (sì, ce n’è qualcuna anche di importazione, probabilmente per accontentare i gusti di tutti, ma il consiglio è ovviamente quello di provare le artigianali locali). La produzione è di circa mille ettolitri annui. Le birre che qui si preparano sono di diverse ispirazioni. Soprattutto tedesca, belga e statunitense. Non mancano comunque le eccezioni, come ad esempio la Birra di Natale, prodotta solo nei mesi invernali. Tra le più amate sicuramente la Schievenin (Bock rossa da 6% Vol), la Dolomiele (arricchita con miele delle Dolomiti), la Donald Trump (una classicissima American IPA), la Albert Spiaggiari (un’eccellente Doppelbock da 8% vol), la Birra di Quero (tradizionale Hells). Ma la lista è assai più lunga.
Tutte le birre proposte dal Birrificio di Quero si possono gustare in formato piccolo, medio o da litro. Il formato da 0,2 consente di provarne due o tre tipi diversi senza troppi sensi di colpa, specie se ci si ferma per il pranzo o la cena. Il locale propone infatti anche un ampio menù, che comprende primi e secondi piatti, panini, bruschette e snack. Si mangia davvero bene. Nel locale è anche possibile acquistare bottiglie da portare a casa, con sistema, volendo, di vuoto a rendere.
4 Birra Messina (Massafra, Puglia - Messina, Sicilia)
Ho potuto gustare la birra Messina durante la sua presentazione allo stabilimento Heineken di Massafra. Una linea sottile unisce le due località una in Sicilia e l’altra in Puglia.
La storia del birrificio siciliano è molto particolare e si sviluppa nell’arco di cento anni: dal 1923 fino ad arrivare ai nostri giorni. Come molte aziende italiane nel periodo di crisi degli anni Ottanta, il marchio fu acquistato dall’Heineken che però, per motivi logistici, scelse di portare la produzione a Massafra.
Nel 2019 il colosso olandese ha deciso di rilanciare il marchio aggiungendo alla classica birra Messina una nuova ricetta: la birra Messina ai cristalli di sali con una veste completamente nuova e originale.
Ogni piccolo dettaglio doveva richiamare la Sicilia, dai colori allo stile. E così che il giallo del sole e l’azzurro del cielo e del mare che colorano la Trinacria si fondono con l’arte barocca siciliana. Un’operazione di marketing di grande successo.
Attualmente la birra viene prodotta in gran parte nello stabilimento massafrese e una minima parte nello storico birrificio di Messina che nel frattempo, dopo una lunga battaglia per non perdere l’identità, è stata rilevata da 15 dipendenti che non si sono arresi e hanno creato un nuovo brand per nuove ricette di birra.
Di Maria (aroundmeblog)
5 Birrificio Forst (Lagundo, Trentino Alto Adige)
La birreria Forst è uno dei più famosi birrifici italiani e si trova a Lagundo, vicino a Merano, in frazione Forst appunto. Se siete amanti della birra e desiderate visitare gli stabilimenti in cui si produce la birra Forst, è possibile prenotare una visita guidata. Le visite guidate si tengono solo in estate, da giugno a settembre ogni giovedì alle ore 14.00. Per partecipare alla visita bisogna prenotare solo telefonicamente chiamando il numero 0473-260111. Il costo è di 10 € a testa e include una degustazione di birra e un piccolo regalo. Purtroppo, all’interno dello stabilimento di produzione è vietato fotografare e filmare, sono molto rigidi su questo punto.
La visita guidata spiega come nasce la birra, attraverso i vari locali adibiti a diversi usi. Per creare birra bisogna scegliere e miscelare le materie prime necessarie: malto, luppolo, acqua, lieviti. Il tipo e la quantità sono segreti ben custoditi. In prima battuta, il malto viene macinato e miscelato con l’acqua che sgorga dalle sorgenti locali del monte Marlengo. La pasta ottenuta deve ora essere scaldata e filtrata per separare le parti insolubili dal mosto. Il mosto di birra viene quindi trasferito nella caldaia di cottura, dove si aggiungono i luppoli e dove avviene la bollitura. Una curiosità: il colore della birra dipende dal tipo di malto, più è tostato, più la birra sarà scura. Il sapore amaro e fruttato invece dipende dai luppoli. Più luppolo si mette, più la birra sarà amara. La scelta del luogo in cui cresce il luppolo può variare l’aroma fruttato della birra.
La temperatura ideale per servire le birre Forst è tra 6°C e 8°C. La birra in generale deve essere servita con un po’ di schiuma: una buona schiuma indica una buona birra. Finita la visita, consiglio di andare a mangiare al Giardino Forst per gustare cibo tipico e continuare ad assaggiare altre birre! E dopo questa esperienza, attraversando in auto la Val Venosta in direzione dello Stelvio, vi consiglio una bella passeggiata lungo le rive dello splendido e famosissimo Lago di Resia.
6 Me-Bo Menabrea Botalla Museum (Biella, Piemonte)
Proprio nel cuore del centro storico di Biella, cittadina piemontese ai piedi delle Alpi è possibile visitare il Me-Bo, il Menabrea Botalla Museum dedicato a due prodotti biellesi d'eccellenza: la birra Menabrea e il formaggio Botalla.
Il birrificio Menabrea è il più antico d'Italia ancora attivo. Il museo, che si trova proprio accanto alla sede storica del birrificio, permette al visitatore di conoscere la storia della birra Menabrea fin dai suoi esordi nel 1846. Nonostante nel 1991 l'azienda biellese sia entrata a far parte del gruppo Forst, la volontà degli amministratori è stata sempre quella di mantenere lo stabilimento nella sua sede originale in via Ramella Germanin.
Durante la visita al Me.Bo. i visitatori possono vedere gli antichi strumenti utilizzati un tempo per la produzione della birra Menabrea, ma anche approfondire il legame tra questa eccellenza e il territorio. È proprio l'acqua purissima che scende dalle Alpi Biellesi che rende questa birra così particolare.
La seconda parte del museo è dedicata a Botalla, un'altra azienda storica biellese famosa per i suoi formaggi deliziosi. Dal legame che unisce queste due eccellenze è nato Sbirro, il formaggio alla birra che simboleggia questa antica amicizia. Al termine della visita è possibile acquistare i prodotti Menabrea nonché gadget a tema.
Accanto al museo Me.Bo. vi consigliamo di fare sosta alla birreria Menabrea: solo qui potrete degustare la celebre birra cruda Menabrea, prodotta in giornata. Nel menu troverete diversi piatti la cui preparazione include l'utilizzo della birra Menabrea.
Di Alessandra (itinerarilowcost)
7 Birrificio di Fiemme (Val di Fiemme, Trentino Alto Adige)
È dal 1999 che la Val di Fiemme, in Trentino-Alto Adige, ha la sua birra artigianale grazie alla passione e alla voglia di mettersi in gioco di Stefano Gilmozzi. Stefano ha voluto riportare in vita il metodo tradizionale dei birrifici che c’erano una volta nella zona e che via via, con l’avanzare della modernità, hanno – uno dopo l’altro – chiuso i battenti.
L’attività inizialmente era stata avviata nella pizzeria di Stefano, ma poi, complice la moglie Luisa, hanno deciso di dedicare più tempo ed energia a questa passione, aprendo un vero e proprio birrificio: il Birrificio di Fiemme. L’attività si è poi evoluta con l’entrata in azienda dei figli di Stefano e Luisa, che con figure professionali diverse, hanno reso questa una realtà ancora più strutturata e in grado di produrre delle birre di elevata qualità.
La coltivazione di luppolo e orzo, ingredienti principali della Birra di Fiemme, avviene a Masi di Cavalese mentre la vendita e la produzione sono state fino ad ora a Daiano (Ville di Fiemme). Tra qualche mese però anche la produzione e la vendita – e quindi le visite guidate – verranno spostate a Masi di Cavalese, così che l’esperienza anche per il visitatore possa essere completa.
La Birra di Fiemme ha la caratteristica di non essere pastorizzata, di essere priva di conservanti e stabilizzanti, di conseguenza è un prodotto naturale. Per Stefano e per la sua famiglia, infatti, la genuinità della birra, dalle materie prime alla lavorazione, è di fondamentale importanza.
Le birre prodotte sono le ‘classiche’ Fleimbier, una bionda tradizionale, la Larixbier, una birra rossa di ispirazione Dunkel, e la Weizenbier. Mentre poi ci sono le birre aromatizzate come la Lupinus, una birra artigianale al caffè di Anterivo, o la Gose, una birra dal sapore alquanto originale.
8 Birrificio Pedavena (Pedavena, Veneto)
Incastonato nelle verde cornice delle vette feltrine, il Birrificio Pedavena è famoso per la sua birra, che viene prodotta proprio con l'acqua cristallina che sgorga da queste montagne. Ma ciò che ha reso davvero famoso questo birrificio è la sua lunga storia, strettamente interconnessa con il territorio che lo circonda. Una storia che parla di tradizione e di tenacia.
Oggi la birra Pedavena è considerata un prodotto di eccellenza che sul mercato è disponibile in 3 versioni: la classica Pils italiana, l'Ambrata e la Speciale (quest'ultima disponibile solo in bottiglia, a differenza delle prime due disponibili anche alla spina). Ma il fiore all'occhiello di questo birrificio è la Pedavena Centenario, una birra bionda a bassa fermentazione non filtrata e non pastorizzata creata in occasione del centenario dell'azienda e disponibile solo presso la birreria di Pedavena. Ecco perchè il birrificio Pedavena e l'adiacente birreria meritano davvero una visita.
Di Raffaella (rafaroundtheworld)
9 The Wall (Venegono Inferiore, Lombardia)
The Wall nasce nel 2013 a Venegono Inferiore in provincia di Varese in un capannone tessile riconvertito e ristrutturato. Si narra che i fondatori del birrificio, stremati dopo un lungo viaggio e la conseguente astinenza forzata da alcolici, immaginarono fiumi di schiuma e piantagioni sterminate di luppolo da cui attingere per creare la loro birra.
Le birre The Wall seguono lo stile anglo-americano e ricercano da un lato la sorprendente aromaticità data dal luppolo e dall'altro la ricchezza e la complessità data dai malti. Le birre di The wall sono molto beverine, principalmente producono IPA ma possiamo assaporare anche la loro irish stout: project X, di cui ogni anno esce una nuova versione e la loro barely wine: Il Barone.
Nel 2017 The Wall inaugura il suo primo pub a Milano, nel quartiere Isola, mentre nel 2019 apre il suo brewpub ufficiale al primo piano del birrificio. Nei brewpub possiamo gustare le loro birre abbinate a prodotti culinari per tutti i gusti: da burger con tagli di carne davvero particolari al burger vegetale con beyond. Dopo aver provato le loro birre potete scegliere di portare a casa le vostre bottiglie preferite per avere sempre un po’ di The Wall a casa vostra. Il birrificio è facilmente trovabile anche per i graffiti che ricoprono le mura creati da Max Gatto, che si occupa anche delle etichette.
10 Extraomnes (Marnate, Lombardia)
ll birrificio Extraomnes nasce nel 2010 nella zona industriale di Marnate, comune della provincia di Varese, in Lombardia.
Quando si parla di Extraomnes è impossibile non citare Luigi D’Amelio, conosciuto da tutti come “Schigi” che, oltre ad essere un birraio molto quotato, presiede come docente in corsi di degustazione per i master di Slowfood e giudice in diversi concorsi birrai.
Guidati da regole chiare e nette “facciamo le birre che piacciono a noi ma abbiamo un profondo rispetto per la storia, per le grandi regioni birrarie, per gli stili consolidati di una bevanda che ha tradizioni millenarie”, si possono provare una ventina di birre impiegando i migliori ingredienti disponibili sul mercato, rigorosamente in bottiglie da 33 cl. e in fusto.
Nel 2016 aprono il loro Brewpub a Castellanza, dove possiamo degustare tutte le loro birre abbinati a piatti della cucina italiana rivisti anche in chiave vegana adatti a tutte le scelte alimentari. Sappiamo tutti che non è facile scegliere la birra perfetta con una scelta così ampia, per questo possiamo ordinare una degustazione composta da 4 birre a nostra scelta! Nel 2018 Extraomnes apre il suo secondo Brewpub a Savona, per potersi bere una loro birra affacciati sul porto cittadino!
Il birrificio è stato selezionato tra le Eccellenze nella Guida alle birre d’Italia 2021 di Slow Food.
Di Domiziana
11 Brewfist (Codogno, Lombardia)
Brewfist nasce il 15 novembre 2010 dai fondatori Andrea e Pietro che hanno deciso di aprire il birrificio con l’idea di improntare tutto sullo stile americano e distaccarsi dalla produzione classica. Le prime 4 birre sono state la 24K, la Jail, la Burocracy e la Fear.
Già dai primi mesi, però, capiscono che hanno un progetto molto più ampio: vogliono portare la bandiera Brewfist sulla luna, dopo pochi mesi esce la Spaceman, una IPA che ha cambiato il mondo dell’artigianale in Italia. Questa birra ha aiutato molto il birrificio a farsi conoscere in Italia, in particolare a Roma.
Da lì la sperimentazione non si è mai fermata. Le birre che possiamo assaggiare sono molteplici e spaziano dalle classiche IPA a molte declinazioni di barley wine. Nel 2012 nasce il Terminal 1 perché avere Tap room in un birrificio artigianale dà la possibilità di far provare tutti i prodotti del birrificio. La cucina del Terminal 1 offre una cucina tipica da brewpub, ma con l’attenzione ai prodotti vegani. Tutti i prodotti sono preparati da loro, dal pane dei burger alle pizze, il tutto creato con l’utilizzo del lievito madre.
Da provare in questo birrificio è la degustazione di 4 birre, che vengono servite tutte accompagnate dalla propria scheda informativa, per poter scegliere le birre preferite che verranno a casa con noi.
Di Domiziana
Grazie per aver ospitato il mio contributo sul tuo blog. Mi salvo questo articolo perché contiene un sacco di dritte utili per gite originali fuori porta!
RispondiEliminaGrazie a te x la collaborazione❤️
EliminaVedo che non sono l'unica ad amare la birra artigianale e ad inserirla nei miei programmi di viaggio! Per me entrare in un birrificio artigianale storico significa molto. Oltre al piacere di sorseggiare una buona birra (spesso accompagnata da ottimo cibo!), ho sempre la sensazione di conoscere in modo più autentico il luogo in cui mi trovo. Grazie per l'ospitalità!
RispondiEliminaHai perfettamente ragione: è un modo gustoso per conoscere meglio un territorio! 👍🏻😊
EliminaChe bello questo articolo!! E' un'ottima idea per esplorare posti anche in autunno quando magari il tempo non è dei migliori. Grazie dei suggerimenti! :-)
RispondiEliminaEsatto!! Perfetto anche in caso di pioggia! 😅❤️
EliminaL'articolo perfetto �� dissetante e radicato nei territori al tempo stesso! Salvato per future incursioni birraie
RispondiEliminaBravissima! Grazie ❤️
EliminaA mio marito piace moltissimo la birra, quindi sono contenta di aver trovato questo articolo pieno di consigli utili. Siamo Veneti per cui conoscevamo già il Birrificio Pedavana mentre non siamo mai stati a quello di Quero, quindi me lo sono segnato. Sembra molto bello anche Brewfist a Codogno.
RispondiEliminaOh che bello!!! Sono contenta che abbiate trovato nuove idee!!
EliminaSono contenta di avere partecipato a questo articolo, grazie per l'opportunità. È bello scoprire che ci sono tanti birrifici artigianali in giro per l'Italia ed è bello farli conoscere ad altre persone
RispondiEliminaGrazie a te x aver partecipato😉❤️
EliminaVedo che il Nord Italia, anzi, il molto Nord Italia ha una solida tradizione di produzione di birra! La sola eccezione in questo post è la Birra Messina. Mi rendo conto di non aver mai visitato un birrificio, nonostante io amo molto la birra, soprattutto quella artigianale. Ottimi spunti per visite alternative!
RispondiEliminaSì soprattutto, magari, nei periodi dell'anno più freddi. È un'ottima alternativa al museo.
EliminaGrazie per aver citato la mitica Menabrea di Biella la mia città! Degli altri sono stata solo al Baladin che è gestito da un amico di un mio ex collega di lavoro!
RispondiEliminaMa dai! Anch'io sono biellese!!!
EliminaAmiamo la birra! Devo ammettere che non abbiamo mai fatto un tour in un birrificio, non ci è mai venuto in mente. Tra l'altro ne abbiamo un paio vicini di quelli che hai menzionato.
RispondiEliminaDai, può essere una buona idea nella stagione più fredda👍🏻😊
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