Durante il nostro viaggio alla scoperta della Basilicata, dopo aver visitato alcuni dei borghi più belli della provincia di Potenza, il terzo giorno ci siamo spostati nella parte meridionale della regione. Il nostro obiettivo era quello di visitare Aliano e il Parco dei Calanchi.

In questo post vi raccontiamo cosa vedere ad Aliano, il paese legato allo scrittore Carlo Levi.


CARLO-LEVI-ALIANO


Cosa vedere ad Aliano


Aliano è noto per essere il paese in cui Carlo Levi trascorse gli anni del suo confino tra il 1935 e il 1936. Torinese, Levi venne arrestato nel 1934 per sospetta attività antifascista. Nel 1935 fu nuovamente arrestato e questa volta condannato al confino in Basilicata (al tempo Lucania). In un primo tempo Levi visse a Grassano, per poi essere trasferito ad Aliano, in provincia di Matera. 

Da questa esperienza nasce il suo romanzo più famoso "Cristo si è fermato a Eboli", pubblicato nel 1945 da Einaudi. In questo libro Carlo Levi racconta le condizioni di vita della popolazione contadina di Aliano, i soprusi a cui viene sottoposta, dimenticata dalle istituzioni dello Stato. Levi descrive i personaggi che incontra durante il confino, ma anche le superstizioni e le leggende che circolano in paese. È un mondo arretrato, umile, ma anche tremendamente vero quello in cui viene catapultato Levi, un mondo così diverso dalla Torino da cui proviene. Lo scrittore, però, non descrive gli abitanti di Aliano con superiorità, anzi, durante il suo soggiorno forzato usa i suoi studi di medico per aiutare molti alianesi. 

Carlo Levi si affezionò talmente tanto a quella povera gente che chiese di essere un giorno seppellito ad Aliano. E, infatti, nel cimitero di Aliano si trova la tomba di Carlo Levi (1902-1975).


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Per chi ha apprezzato il romanzo "Cristo si è fermato a Eboli", è un piacere visitare il paese di Aliano accompagnati dalle parole dello scrittore. Alcuni pannelli posizionati nel centro storico, infatti, riportano brani tratti dal romanzo in cui Levi descrive luoghi e personaggi del borgo. 


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È possibile visitare anche la Casa di Confino in cui Levi visse e lavorò tra il 1935 e il 1936. La casa è vuota e molto semplice, ma alcuni pannelli e un video vi permetteranno di apprezzare al meglio la visita. 


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Al piano terra la casa ospita il Museo della Civiltà Contadina dove sono esposti attrezzi, mobili e oggetti legati al mondo rurale di un tempo. In un angolo della mostra è stata ricreata una stanza da letto di un tempo dove animali, adulti e bambini condividevano gli stessi spazi.


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Ad Aliano è possibile visitare anche la Pinacoteca Carlo Levi che raccoglie lettere, documenti, disegni riguardanti il confino dello scrittore. 

Per maggiori informazioni in merito a biglietti e orari vi rimandiamo al sito dei Musei di Aliano.


La Strada del Parco dei Calanchi di Aliano


Dopo aver visitato Aliano vi suggeriamo di immergervi nell’atmosfera surreale dei calanchi. Proprio sulla strada che collega Aliano con Alianello troverete le indicazioni per la Strada del Parco del Calanchi. Imboccatela e scoprirete un'autentica meraviglia: un paesaggio lunare, silenzioso e magnetico.


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Questa strada attraversa il Parco dei Calanchi di Aliano permettendo a chi la percorre di vedere da vicino queste formazioni argillose così instabili e particolari. È un paesaggio che si modifica continuamente per azione degli agenti atmosferici. In diversi punti è possibile sostare per fare delle belle foto.


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È qui che si svolge ogni estate il festival "La luna e i calanchi" che ogni anno attira fotografi, scrittori, pittori, musicisti e registi italiani ed europei. 


Dove mangiare ad Aliano


Vi consigliamo un ottimo ristorantino al centro di Aliano: La Locanda con gli Occhi. Il locale è carino, la cucina è quella del territorio e i prezzi sono buoni.

Noi, per esempio, abbiamo ordinato delle bruschette, cavatelli con molliche e peperone crusco e orecchiette con pomodoro e cacioricotta. Era tutto buonissimo, ma allo stesso tempo semplice, non appesantito da troppi condimenti. Se abitassimo in zona penso che sarebbe uno dei nostri ristoranti preferiti. 


LA-LOCANDA-CON-GLI-OCCHI-ALIANO





10 commenti:

  1. Un'opportunità ed una idea in più per visitare a fondo la splendida Basilicata. Non ho visitato ancora Aliano ma, la cosa più "interessante" è che non conoscevo il suo legame con Carlo Levi, oltre a non sapere dell'esistenza del Parco dei Calanchi. Grazie mille per avermi fatto scoprire questo splendido borgo

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    1. È una delle zone più suggestive della Basilicata. Anche in altre zone d'Italia ci sono i calanchi, ma io non ho mai visto un'estensione del genere!!

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  2. Sono stata in Basilicata per un blog tour qualche anno fa, ma non avevamo in programma la visita ai calanchi purtroppo, ne una tappa ad Aliano. Ho amato così tanto questa regione però che mi sono ripromessa di tornarci presto, anche con mia figlia, per viverla con la giusta calma.a passo lento e esplorando i suoi tesori più autentici.

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    1. Brava, è proprio una regione che va assaporata con calma, anche perchè le distanze tra un luogo e l'altro sono davvero notevoli!

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  3. Ci era piaciuto tanto Aliano e appena tornata mi ero ripromessa di leggere Cristo si è fermato ad Eboli e così è stato. Un libro che mi ha fatto ripercorrere alcuni tratti del nostro viaggio in Basilicata e che consiglierei di leggere anche prima di visitare questa bellissima regione

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    1. Esatto. Anch'io un po' di tempo prima di partire ho letto il libro e ho visto il film con Volontè così da immergermi in quelle atmosfere.

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  4. Ho letto molto tempo fa il romanzo "Cristo si è fermato a Eboli" e mi era molto piaciuto. Aliano dunque sarebbe per me una tappa davvero importante da toccare data la sua bellezza ma anche come luogo culturale e letterario.

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    1. Vedrai che sarà emozionante vedere i luoghi così ben descritti da Levi nel suo romanzo!

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  5. Vivendo a Torino da molti anni, potrei prendere questo articolo come un bel filo conduttore che mi spinge a seguire le orme di Levi. Tutto sommato come confino non gli era andata male, paesaggisticamente parlando. Zona interessante e poco conosciuta

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    1. Hai ragione... a livello di paesaggio non gli è andata male. Probabilmente lo shock è stato più di tipo culturale e sociale... anche perchè parliamo della Basilicata degli anni '30... ben diversa da quella attuale!

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